lunedì 31 marzo 2008

Due righe

Eccovi due righe che ho scritto circa tre anni fa... niente di che... mi riempivano l'hard disk.

qualcuno potrebbe fermarsi un giorno per strada e sentirsi un po' artista,
di quegli artisti che non hanno mai creato nulla. perche' la loro arte ce l'hanno solo nella testa. si, mi sono reso conto che ce ne sono un sacco di questi artisti che non esistono perchè non creano nulla e allora a loro scrivo questo non libro che non c'entra un cazzo con l'arte

mi trovavo un giorno in bicicletta. guardavo il Po da vicino e non da lontano perche' avevo il cuore dentro che mi pulsava di gioia e di disperazione
quando ho visto questa ragazza con la quale non avrei mai parlato se non fosse stato per lei.
lei si avvicina e mi dice - ciao, come ti chiami
-io mi chiamo totolo e faccio le cose cosi' per fare
-non sei l'unico in questo mondo
- sapere che ho degli altri vicino non toglie la mia pena, stessa cosa succede se io non fossi quello che sono
- anch'io sai non mi trovo bene con questa umanita' disintegrata dall'alcool e dalla cocaina. l'unico modo per raggiungere questa sponda del fiume è irrorarlo
-che devo dire io che di questa conversazione non ho certo capito il senso? io vorrei fare l'amore con te
un secondo dopo mi ritrovo all'ombra di un salice del Po, la luce è quella giusta e la tipa anche giusta
che dovrei fare per non saltare il pranzo di natale adesso???non le lecco il fiore perche' non riesco a dubitare della sindrome intellettuale
questa è arte ragazzi, una bella tipa che ti succhia tanto di stelo... all'ombra di un salice, senza insetti e senza sudore... insomma un bell'ambiente del cazzo, visto che è generato dalla fantasia dell'autore.
io che dovrei fregarmene di stare in questo mondo non ho ancora riflettuto sullo stile che dovrebbe avere una conversazione
mi si dice di essere sincero, ma io sono sincero? come si fa ad essere sinceri se non si è sinceri?
se si è spesa metà della propria fetta a trincerarsi in una stupida etichetta?
se si è rimasti intrappolati nel proprio sogno... che peraltro abbiamo realizzato? la fuga verso questi campi di grano non risolve certo la nostra irrequietezza e dire e non dire qualcosa ci accumuna alla libertà di espressione.
questa è arte ragazzi... quella che non capiamo anche noi che la scriviamo.. quella che con due parole vicine si risveglia la rabbia del tuo interlocutore
quella che affonda nei sogni e nei desideri della gente e ti fa credere di dire qualcosa
questa è la nostra arte, per noi che non ne abbiamo capito quasi nulla.
per umani che non hanno capito
e per alieni che non capiscono.
bruciamo in questa pentola di odio per approfondire il concetto di inferno
quanti maestri di vita ho incontrato? solo me stesso per gli altri, ma degli altri nessuno si ricorda la visione della figa da vicino... che dire delle sorelle che si sono divise per generare i figli illegittimi?

basta

la gente si proccupa solo di ciò che comprende.

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